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      E questi, ignorando la vera scena del campo di battaglia di Waterloo, non poteva sapere codesta particolarità; che, cioè, suo padre, di fronte a Thénardier, era nella strana situazione di dovergli la vita, senza dovergli riconoscenza.
      Nessuno dei vari agenti messi di mezzo da Mario riuscì a rintracciare Thénardier. La sparizione, da quel lato, pareva completa: la Thénardier era morta in prigione, durante l'istruttoria del processo, mentre Thénardier e sua figlia Azelma, i due soli che rimanessero di quel triste gruppo, s'eran rituffati nell'ombra. Il baratro dell'Ignoto sociale s'era silenziosamente richiuso sopra quegli esseri, e non si vedevan nemmeno più alla superficie quei fremiti, quel tremolìo, quegli oscuri cerchi concentrici che indicano che là è caduto qualche cosa e che vi si può gettare lo scandaglio.
      Morta la Thénardier, prosciolto Boulatruelle, scomparso Claquesous ed evasi dalla prigione i principali accusati, il processo per l'agguato della catapecchia Gorbeau era quasi abortito. La faccenda era rimasta piuttosto oscura, ed il bando delle assisi aveva dovuto contentarsi di due subalterni, Panchaud, detto Printanier, detto Bigrenaille, e Demi-hiard, detto Deux-Millioards, condannati in contraddittorio a dieci anni di galera; i lavori forzati a vita eran stati decretati contro i loro complici evasi e contumaci, mentre Thénardier, capo e ideatore, era stato, pure in contumacia, condannato a morte. Quella condanna era la sola cosa che rimanesse di Thénardier, come a gettare sul nome di lui, sepolto, un sinistro bagliore, simile ad una candela al lato di una bara.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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