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      Del resto, respingendo Thénardier nelle estreme profondità, con il timore di venir riagguantato, quella condanna veniva ad aumentare le fitte tenebre che già coprivan quell'uomo.
      Quanto all'altro, all'ignoto che aveva salvato Mario, le ricerche ebbero sul principio qualche risultato, poi s'interruppero di colpo. Fu possibile ritrovare la carrozza da piazza che aveva riportato Mario in via Filles du Calvaire, nella serata del 6 giugno. Il cocchiere dichiarò che il 6 giugno, per ordine d'un agente di polizia, aveva «stazionato» dalle tre pomeridiane fin quasi a notte fatta, sul lungo Senna dei Campi Elisi, al disopra dello sbocco della Cloaca Grande; che, verso le nove di sera, l'inferriata della fogna che dà sul fiume s'era aperta e n'era uscito un uomo, che portava sulle spalle un altro uomo, il quale pareva morto; che l'agente in osservazione in quel punto, aveva arrestato il vivo e sequestrato il morto; che, per ordine dell'agente, egli, il vetturino, aveva «caricato tutta quella gente» nella sua carrozza; che, prima, s'erano recati in via Filles du Calvaire, per deporvi il morto; che il morto era il signor Mario e ch'egli, il vetturino, lo riconosceva benissimo, sebbene «questa volta» fosse vivo; che poi i due rimasti eran risaliti nella carrozza, egli aveva frustato i cavalli e a pochi passi dalla porta degli Archivi, gli avevan gridato di fermarsi; che in quella via l'avevano pagato e lasciato in libertà e l'agente aveva condotto seco l'altro uomo; ch'egli non ne sapeva di più perché la notte era oscurissima.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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