Pagina (1757/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      «Sì, quell'uomo, chiunque fosse, fu sublime. Sapete che cosa fece, signore? Intervenne come un arcangelo; poiché fu necessario che si gettasse nel folto della mischia, che mi portasse via, che aprisse la fogna, mi ci strascinasse e mi portasse! Fu necessario che percorresse oltre una lega e mezza in quelle spaventose gallerie sotterranee, curvo, piegato in due, nel buio, nella fogna, per più d'una lega e mezza, signore, con un cadavere sulle spalle! E con quale scopo? Coll'unico scopo di salvare quel cadavere, ch'ero io. Egli si disse: 'V'è forse ancora un palpito di vita, in lui; ed io rischierò la vita mia per codesta miserabile scintilla!'. E non una volta ha arrischiato la sua esistenza, ma venti! Ogni passo era un pericolo; e la prova sta nel fatto che, uscendo dalla fogna, venne arrestato. Lo sapete, signore, che quell'uomo fece tutto ciò? E questo, senza sperare la minima ricompensa. Chi ero, io? Un insorto, un vinto. Oh! Se i seicentomila franchi di Cosette fossero miei...»
      «Sono vostri,» interruppe Valjean.
      «Ebbene,» riprese Mario «li darei per ritrovare quell'uomo.»
      Jean Valjean rimase in silenzio.
      LIBRO SESTONOTTE INSONNE
      I • IL 16 FEBBRAIO 1833
      Quella dal 16 al 17 febbraio 1833 fu una notte benedetta, che ebbe al disopra dell'ombra il cielo aperto: fu la notte di nozze di Mario e di Cosette.
      La giornata era stata adorabile. Senza essere la festa celeste sognata dal nonno, ossia una fantasmagorica confusione di cherubini e d'amorini sulle teste degli sposi, un matrimonio degno d'essere riprodotto in un arazzo da tappezzeria, era stata una cosa dolce e ridente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Cosette Valjean Mario Valjean Mario Cosette