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      Non dovete credere d'aver cambiato molto all'universo, solo perché il vostro spacciaforte, si chiama colera e perché la vostra bourrée si chiama la cachucha. In fondo, bisognerà pur sempre amare le donne: vi sfido a cavarvela diversamente. Queste diavolesse sono i nostri angeli. Sì: l'amore, la donna, il bacio sono un cerchio dal quale vi sfido ad uscire; e quanto a me, vorrei rientrarvi. Chi di voi ha visto sorgere nell'infinito, tutto calmando sotto di sé e guardando le onde come una donna, la stella di Venere, la grande civetta dell'abisso, la Celimene dell'oceano? E l'oceano è un rude Alceste; ma ha un bel brontolare: Venere appare, e bisogna ch'esso sorrida. Quella bestia bruta si sottomette. E siamo tutti così. Collera, tempesta, fulmini, schiuma fino al soffitto: una donna entra in scena, o sorge una stella, e tutti giù colla faccia per terra! Sei mesi or sono, Mario si batteva: oggi si sposa. Benissimo; sì, Mario, sì, Cosette, avete ragione. Vivete bravamente l'uno per l'altra, scambiatevi mille tenerezze e fateci crepar di rabbia per non poter fare altrettanto, idolatratevi: prendete nei vostri beccucci tutti i fili di felicità che vi sono sulla terra e fatevene un nido per la vita. Perdiana! Che bel miracolo, quando si è giovani, amare ed essere amato! Non immaginatevi però d'aver inventato voi questa faccenda. Ho sospirato anch'io, anch'io ho sognato ed ho pensato, anch'io ho avuto un'anima soffusa di luce lunare. L'amore è un fanciullo di seimila anni, ed ha diritto ad una lunga barba bianca: Matusalemme è un bimbo, di fronte a Cupido.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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