Pagina (1847/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Poi, si voltò verso il letto e, sempre seduto, poiché non poteva più stare in piedi, guardò la vesticciuola nera e tutti quei cari oggetti.
      Quelle contemplazioni durano ore, che sembrano minuti. Ad un tratto rabbrividì e sentì che il freddo lo invadeva; allora s'appoggiò al tavolo, rischiarato dai candelieri del vescovo, e impugnò la penna. Ma poiché tanto la penna che l'inchiostro non servivan più da gran tempo, la punta del pennino s'era curvata e l'inchiostro disseccato; per cui dovette alzarsi e mettere qualche goccia d'acqua nell'inchiostro, il che non poté fare, senza fermarsi e sedersi due o tre volte; e fu costretto a scrivere col rovescio della penna. Di tanto in tanto, s'asciugava la fronte.
      La mano gli tremava, mentre scriveva lentamente le poche righe seguenti:
      «Cosette, ti benedico. Ora ti spiegherò: tuo marito ha avuto ragione di farmi capire che dovevo andarmene. Però, v'è un po' d'errore in quello ch'egli ha creduto; ma ha avuto ragione. È un ottimo uomo: amalo sempre, e molto, quando sarò morto. Signor Pontmercy, amate sempre molto la mia bimba prediletta. Cosette, ecco cosa ti voglio dire, su questo foglio che verrà trovato qui; vedrai le cifre, se avrò la fortuna di ricordarmele, e vedrai che quel denaro è proprio tuo. Ecco tutta la cosa: il giavazzo bianco viene dalla Norvegia, il giavazzo nero viene dall'Inghilterra e le conterie vengono dalla Germania. Il giavazzo è più leggero, più prezioso e più caro; lo si può imitare in Francia, come in Germania; basta un'incudinetta di due pollici quadrati ed una lampada a spirito di vino, per far diventar molle la cera.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Pontmercy Norvegia Inghilterra Germania Francia Germania