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      Aveva in mano un vecchio cappello nero e camminava curvo, aumentando la curvatura della schiena di tutta la profonditą del suo saluto.
      Quel che colpiva a prima vista era che la giubba di quel personaggio, troppo ampia, sebbene accuratamente abbottonata, non pareva fatta sul suo dorso.
      Qui č necessaria una breve digressione.
      A quell'epoca, v'era a Parigi, in un vecchio stambugio scuro di via Beautreillis, vicino all'Arsenale, un ingegnoso giudeo che praticava la professione di mutare un furfante in un galantuomo; non a lungo, dato che questo avrebbe potuto essere fastidioso per il furfante. Il cambiamento avveniva a vista, per un giorno o due, in ragione di trenta soldi al giorno e per mezzo d'un costume il pił possibile somigliante all'onestą di tutti. Quel noleggiatore di costumi si chiamava il Cambiatore, nome che gli avevan dato i borsaiuoli parigini, che non gliene conoscevano altri. Aveva un guardaroba abbastanza completo, ed i cenci coi quali abbigliava le persone eran quasi possibili. Aveva le sue specialitą e le sue categorie e da ogni chiodo del suo magazzino pendeva, usata e logora, una condizione sociale: qui l'abito da magistrato, lą quello da curato, colą l'abito da banchiere, in un angolo l'abito da militare in ritiro, altrove l'abito da letterato e poco lungi l'abito da uomo di stato. Quell'individuo era il vestiarista del dramma immenso che la furfanteria rappresenta a Parigi; il suo bugigattolo era la «quinta» da cui usciva il furto e in cui rientrava la truffa.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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