Pagina (1877/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ci si vede di buon mattino. Ognuno di noi coltiverebbe il suo angolo, ella mi farebbe mangiare le sue fragole ed io le farei cogliere le mie rose. Sarebbe tanto bello; solo...»
      S'interruppe e disse piano:
      «Che peccato!»
      La lagrima non cadde, rientrò; e Valjean la sostituì con un sorriso.
      Cosette prese le mani del vecchio fra le sue.
      «Mio Dio!» disse. «Le vostre mani sono ancor più fredde. Siete malato? Soffrite?»
      «Io? No,» rispose Jean Valjean; «sto benissimo. Solo...»
      E si fermò.
      «Solo, che cosa?»
      «Fra poco sarò morto.»
      Cosette e Mario fremettero.
      «Morto!» esclamò Mario.
      «Sì; ma non è nulla,» disse Valjean.
      Respirò, sorrise e riprese:
      «Cosette, tu stavi parlandomi; continua, parla ancora. Dunque, il tuo piccolo pettirosso è morto. Parla, ch'io senta la tua voce.»
      Mario, impietrito, guardava il vecchio. Cosette mandò un grido straziante.
      «Padre, padre mio! Voi vivrete, voi vivrete! Io voglio che viviate, mi capite?»
      Valjean levò il capo verso di lei, con adorante espressione.
      «Oh, sì! Proibiscimi di morire: chissà? Forse ubbidirò. Stavo per morire quando siete entrati, e ciò m'ha fermato e m'è parso di rinascere.»
      «Voi siete pieno di forza e di vita,» esclamò Mario. «Potete immaginarvi che si muoia in questo modo? Avete avuto tanti dispiaceri, ma non ne avrete più: sono io che vi chiedo perdono, e in ginocchio! Voi vivrete, vivrete con noi, e a lungo. Vi riprendiamo: siamo qui in due che non avremo d'ora in avanti che un pensiero, la vostra felicità.»
      «Lo vedete bene,» disse Cosette, tutta in lagrime, «Mario dice che non morrete.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Valjean Dio Jean Valjean Mario Mario Valjean Mario Cosette