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      Nel tempo insin che non torno nel mio quartiere dev'esser mangiata.» - «E chi l'ha da mangiare?» - «Te, l'hai da mangiare. Ahn!» - dice - «che te la mangi, sai, sennò guai a te. Addio: che al mio ritorno sia digrumata tutta questa carne.» - Lui dice di sì e il mago va via. Questo Gigi cosa ti fa? - «Io devo mangiare questa carne? Cheh! Or'ora la troverò bella!» - Va in giardino, ti fa una buca e sotterra quella carne che lui doveva mangiare. Gigi fa: - «Oh non la trova più qua. La può passare alla liscia che io l'ho mangiata, inclusive che è sotto terra. Manco male: la passerò pulita.» - In capo a d'i' tempo, eccoti i' mago a casa. - «Gigi!». - «Comandi!» - «L'hai mangiata quella carne che io ti diedi?» - «Sì.» - «Vieni con meco.» - Lo piglia per un braccio e lo mena in camera sua. Apre un libro. Carne non mangiata, ci diceva in questo libro appena aperto. - «Dunque non l'hai mangiata? Vien con meco!» - e te lo porta con seco. Apre un uscio e te lo pianta drento. Là con una scure gli tramezza i' capo e te lo divide in due parti, Gigi, povera creatura! Con un gancio l'attacca alla testa e l'attacca a i' muro all'uso prosciutto; e dall'altra parte i' corpo, quest'ignorante di mago! Raccomoda i' baroccino e si riaffaccia da i' medesimo contadino. I' padre di Gigi che sente la voce dell'ortolano, subito scappa fori. - «Eh, l'è lui; è lui; l'è lui! Eh galantomo, venite qua. O che fa egli i' mio figliolo? perchè non me l'hai riportato?» - «O vo' vedessi, come l'è ingrassato! Sta veramente bene!


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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