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      E si voltano e vedono una lapide che ci diceva: Il Mondo sottoterra. E questi ragazzi trovano una casa di un contadino e picchiano. Dice: - «Ci dareste un corbello, una fune ed un campanello? Or ora noi vi si riporta?» - Questi contadini gnene dànno e loro si mettono ad alzà' questa lapide. L'alzano. Dice il maggiore: - «Entrerò io in questo corbello. Quando sentite ch'io sôno, tiratemi su; gli è segno che non trovo il fondo.» - Più che gli andava in giù, più bujo, più bujo. Sona il campanello e vien su. Quell'altro fratello - «Ma perchè?» - dice. - «Ora, ora, che vado io!» - Entra lui e va giù. Anche codesto, quando gli è a un dato punto, sona e ritorna in su: gua', non trovava fondo! Dice il minore: - «Anderò io. O che si mora di fame, o che si mora nell'andare giù, gli è la medesima: qualcosa sarà di me.» - -E così entra nel corbello e va giù, giù, giù: sino in fondo. E vede un cortile. Guarda: di qui morti, di qua morti, tutti morti attaccati. In mentre gli è lì a guardare i morti, sente dire: - «Che fai tu costì?» - Dice, poerino: - «Siamo venuti a cercar fortuna. Siamo tre figlioli che ci è morto il babbo. Siamo in estremo bisogno.» - «Ah poerino!» - dice - «tu non lo sai? Tu non vedi come sono questi morti? Come sei venuto te? Tu sarai come loro.» - «Perchè?» - «Ora ti dirò il perchè. Abbi da sapere che ci è un gigante che tiene una Regina tutta incatenata. Se ti riescisse d'ammazzarlo, tu l'avresti pur troppo la sorte. Tieni!» - dice: - «Questo è un mazzo di chiavi e questa è una falce.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Il Mondo Regina