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      Ma soltanto i duoi più grandi dormivano, e il terzo restò senza dormir tutta la notte, ma non si fece veder niente. L'altro giorno presero consiglio di rimaner nel palazzo, e che il più vecchio restassi per cucinare immentre che gli altri andassero a caccia. Quando quelli furono via, entrò in cucina un uomo grande grande: - «Cosa fai qua?» - «Io sto cucinando per me ed i miei fratelli.» - «Chi t'ha fatto entrare in questo palazzo?» - «Noi siamo entrati perchè non c'era nessuno per aprirci ed abbiamo mangiato perchè avevamo fame.» - «Io ti voglio dare tante bastonate quanti giorni l'anno ha.» - «Misericordia!» - gridava - «non me ne date tante.» - «Mettiti in posizione per ricever le tue bastonate.» - E il più vecchio fratello si messe in posizione e ricevette tante bastonate quanti giorni l'anno ha. La sera, quando i fratelli ritornarono, non disse niente. - «Cos'hai, fratello, che se' tanto pallido?» - «Io ho avuta la febbre,» - disse - «ho avuto un mancamento.» - L'altro giorno restò il mezzano in casa. Entrò il gigante. - «Cosa fai?» - «Io fo la cucina pe' fratelli e per me.» - «Come sei entrato nel palazzo?» - E la stessa risposta del primo. - «Io ti darò tante bastonate, quanti du' anni hanno giorni.» - «Misericordia! non me ne date tante.» - «Mettiti in posizione!» - E gli dà tante bastonate quanti du' anni hanno giorni. Quando i fratelli vennero la sera, domandava il terzo: - «Cos'hai fratello, che sei tanto pallido?» - «Io ho avuto un mancamento» - rispose. Ma al primo, che non diceva niente, fece un'occhiatina.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708