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      » - «Sono cristiano io» - rispose - «aprimi la porta.» - «Ci sono due leoni che ti mangeranno.» - «Non ho paura.» - «C'è mio marito in letto che ti mangerà.» - «Non ho timore.» - Taglia la testa ai leoni e la testa al mago come la prima volta e si apparecchiò un pranzo con la sua carne e con quella dei leoni. E quando se ne volle andare, la giovane gli dette un fazzoletto, che non la dimenticasse. Trova allora un terzo palazzo più bello e più grande ancora ed una giovane che soprappassava le due altre di bellezza: - «Oimè, come sei venuto a questo palazzo, dove non arrivano mai cristiani?» - «Sono cristiano» - e fece il segno. - «Ma ci sono due tigri feroci.» - «Non ho paura.» - «Ma mio marito ti mangerà.» - «Non ho timore.» - Entra, taglia la testa alle tigri e la testa al mago, e la giovane gli dette per regalo una piccola bacchetta. E così la condusse via, e poi le altre due: che erano tre sorelle, figliuole d'un Re, rubate da que' maghi. E quando giunsero al pozzo, il giovane suonò con la campanella e fece tirar su prima la meno bella delle tre. Quando i fratelli videro quella donna tanto bella, cominciarono a disputarsi. Uno: - «Io la voglio.» - «No, io la voglio,» - l'altro. - «Date la corda!» - gridava il terzo. E così tirarono su la seconda; e vedendola più bella, cominciarono a litigare, volendol'avere ciascheduno tutta per sè. E così per la terza. Restava allora il terzo fratello nel pozzo. Ma lui, invece di attaccarsi alla corda, vi attaccò un gran sasso. Ben glien'incolse.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708