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      Uno di essi, chiamato Federico, volle assolutamente saperne la cagione. E quando sente le parole che gli aveva dette la Regina, disse alla sua sorella: - «Tu sarai più bella! Io ti troverò l'acqua che balla, che canta e che suona; l'albero del sole; e l'Uccel Bel-Verde.» - La mattina appresso, prese congedo dalla Regina perchè era guardia, si licenziò dall'Amalia e le lasciò un anello con la pietra turchina e le disse: - «Finchè quest'anello avrà la pietra turchina, spera che io ti porterò quel che ti manca. Se questa pietra turchina diventerà nera, allora io sarò morto e il nostro fratello Alfredo penserà a cercarti ciò che desideri.» - Quindi si partì sopra un bel cavallo e se n'andò fuori della porta. Sceso, uscito fuori delle mura della città, si mise a pensare a che via doveva prendere. Mentre che era pensoso, seduto da una bottega, si presentò una vecchia e gli disse: - «Mi farebbe un po' di carità? Io posso consolarla in quello che desidera. So quello che Ella cerca: e se mi dà retta porterà alla Sua sorella l'acqua che canta, che balla e che suona, l'albero del sole e l'Uccel Bel-Verde.» - Lui disse: - «Ben volentieri farò tutto quello che tu vuoi.» - Allora la vecchia gli dette una boccia che gli attaccò alla cintura per mezzo di un nastro rosso; gli dette una gabbia, un'ascia d'argento e un vasellino contenente della pomata. Gli disse poi: - «Voi camminerete in fondo in fondo a questa strada tre giorni e tre notti senza riposarvi; alla fine del terzo giorno vi troverete in un gran prato che attraverserete.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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