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      Ma la mamma di lui non la poteva patire questa sposa, e a mala pena la guardava, e la trattava come se fosse una serva. Infrattanto un Sovrano, che stava lì vicino, mosse guerra al Re; sicchè al Re gli convenne radunare i soldati e portarsi a combattere i su' nemici. Prima però di partire, fece di molte raccomandazioni perchè gli tenessero bene la sposa, che era di già gravida vicina a partorire e che gli scrivessero quando aveva partorito; anche volse che gli custodissero la su' cagna da caccia, lei pure gravida nel mese. Dopo, assieme all'esercito, se n'andò a dar battglia a' confini del regno. In quel mentre che il Re si trovava nell'accampamento, alla Regina sposa gli cominciarono i dolori, sicchè la messero nel letto e chiamarono subito due balie per assisterla. E da prima partorì un bel bambino con tutti i capelli d'oro; poi, una dopo l'altra, due bambine co' capelli ugualmente d'oro e di più con una stella luccichente in sul capo. La Regina vecchia quando vedde che la nora la promessa fatta al su' sposo l'aveva mantenuta, crepava dalla rabbia, e tutta invelenita pensò di tirarne vendetta con un brutto tiro: subito corse nel canile dove la cagna del Re aveva partorito tre cagnolini, gli prese in braccio e d'accordo colle du' balie, gli messe nel letto della sposa invece de' su' figlioli, e questi, rivoltati in du' cenciacci gli serrò dentro in una cesta e gli fece buttare nella gora che passava a piè del palazzo: poi rivenne in camera della sposa. Dice la sposa: - «Oh! fatemeli vedere i miei bambini.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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