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      Allora sì che i bambini urlavano e piangevano più che mai, perchè quell'uccellino gli era scappato via. Si messero tutti a corrergli dietro, ma era impossibile acchiapparlo; sicchè vola di qui, vola di là, non si fermò che in cucina sopra un armadio alto e principiò a cantare:
     
      Piulì, piulì, piulì!
      La vostra mamma è qui.
     
      Il Re a sentir quel canto rimase tutto confuso e ratturbato. Dice: - «Oh! che vuol dire quest'uccellino?» - E in quel mentre l'uccellino volò sulla finestrina dov'era murata la moglie del Re; e lì daccapo:
     
      Piulì, piulì, piulì!
      La vostra mamma è qui.
     
      Dice il Re: - «Presto! comando che vengano i muratori e cavino da quella buca la mi' moglie.» - I muratori vennero e col martello smurarono quella disgraziata, che era stata tant'anni a quel modo rinchiusa, e non aveva indosso che la pelle e l'ossa, e sulle gambe non ci si reggeva. La presero a braccia e la portarono nel letto, e con de' brodi e delle medicine gli riuscì dargli un po' più di fiato. Allora il Re gli s'accostò e gli disse: - «Dite il vero e non abbiate temenza, chè son qua per difendervi a tutt'uomo; come sono andate le cose?» - Dice lei: - «Maestà! il vero è che questi tre bambini sono quelli che io gli avevo promesso di partorire al primo parto. Lei domandi alle balie che m'assisterono, chi me li portò via dal letto e ci messe invece tre cani. Lì presente c'era anche la Regina su' mamma. Senta Lei.» - Subito furono mandate a chiamare le du' balie, e loro confessarono che la Regina per astio aveva fatto lo scambio, e che gli aveva dato de' quattrini e una pensione a vita perchè stassero zitte.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Regina Regina