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      » - Chiama la Regina: la vien di qua e la vede i soi bambini. Figuratevi questa donna, la sua contentezza, non si pò spiegare, gua'! a vedere i soi bambini! La dice: - «Qui va compensato quest'omo.» - «Saprò il mio dovere» - dice il Re. Il Re gli dice che vada a casa, prenda la sua moglie e venga a palazzo, che sarà lui il maggiordomo e sua moglie la prima dama della Corte. E così se ne vissero e se ne godettero, e a me nulla mi dettero.
     
     
      NOTE
     
      [1] Lo stesso che Sole, Luna e 'Talia, trattenimento V, giornata V del Pentamerone: - «'Talia, morta pe' 'n'aresta de lino, è lassata a 'no palazzo, dove capitato 'no Re, nce fa duje figlie. La mogliera gelosa l'ave 'mmano; e commanna che li figlie siano date a magnare cuotte a lo patre e 'Talia sia abbrusciata. Lo cuoco sarva li figlie e 'Talia è liberata da lo Re, facenno jettare la mogliera a lo stisso fuoco apparecchiato pe' 'Talia.» - Cf. Pitrè, (Op. cit.) LVIII. Suli, Perna ed Anna. Gonzebach, (Op. cit.) III. Maruzzedda e IV. Von der schönen Anna. - La bella Ostessina, altra Fiaba della presente Raccolta, è una variante di questa. Cf. De Gubernatis, Le Novelline di Santo Stefano di Calcinaja XII. La crudel matrigna. - Da questa tradizione popolare, Luigi Groto (il Cieco d'Adria) tolse l'argomento d'una tragedia, la Dalida (Veggasi specialmente A. II. Sc. II). Se non che l'esito non è consolante appo il Groto. E qui mi cade in acconcio di notare, come tutti gl'istoriografi della letteratura italiana parlino da dugent'anni in qua del Cieco d'Adria e delle scritture di lui, che pur meriterebbero un esame attento, senza nemmen leggerlo: chè, se altrimenti fosse, si sarebbero accorti un'altra sua tragedia, l'Hadriana, essere una delle fonti del Romeo e Giulietta dello Shakespeare e trovarvisi persino il personaggio della nutrice (Vedi nella già citata Difesa del Costantino: - «Il bellissimo soggetto dell'Adriana, tragedia del Cieco d'Adria, leggiadramente imitato dalla prima novella del secondo volume del non mai a bastanza commendato Bandello, è 'l caso stesso del mio Poema.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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