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      » - Figuratevi come lo burlavano! E va alla vasca. - «Rana, Rana!» - - «Chi è, che mi chiama?» - - «Checchino, che poco t'ama.» - - «M'amerà, m'amerà, Quando bella mi vedrà.» - E sortì dalla vasca una bellissima Principessa, che era la Rana, con sei carrozze, con tutte dame vestite da corte, e vanno a sposare. I fratelli ridevano e lo burlavano, credendo che fosse una rana: quando videro uscire una bella signora, rimasero stupefatti. Dopo pochi giorni fissorno lo sposalizio degli altri due fratelli e che quelle altre due dovessero servire di cameriste alla prima sposa. I' padre, che aveva fatto tanto perchè non c'entrasse gelosia fra fratello e fratello, mancò di prudenza: si sa, le cognate non si potevan dar pace di servire alla sposa di Checchino. Dopo, lei ebbe una figlia, la Principessa; e la consegnarono alla prima camerista, come per governante; la doveva tenere come una sua figlia, per bene; la consegnarono a lei, che n'avesse tenuto di conto. Un giorno, andando a spasso per un paese, avendo questa figlia, e la vendiede a un marinaro, perchè era gelosa. E lei non sapeva più come fare a tornare a casa dopo. Andiede a gira' per i' mondo, perchè temeva, che se tornasse a casa l'avrebbero ammazzata. E la prese per cameriera un signore distante una cinquantina di miglia. Cadde ammalata. Essendo ammalata, confessò i' suo delitto, che aveva commesso. Questo signore, avendo saputo che era stata smarrita questa figlia (avevon mandata la circolare) pensò di scrivere che aveva trovato quella, che aveva commesso questo delitto.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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