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      Sali la scala, chiamò la cagna; ma non c'era nessuno. - «Ah! perfida maledetta, ti troverò quand'anche tu fossi in cima al mondo!» - diceva Centomogli. E subito si travesti da vecchio e andò spiando da per tutto e scoprì del carbonaio. Allora corre da quello e non parendo su' fatto, gli domanda come potè riuscire a salvare quei due poveri giovani del castello. E il carbonaio spifferò che gli aveva menati nelle balle da carbone al Re di Portogallo. Centomogli non stiede a dir che c'è egli?, e in due giorni fu in Portogallo. Passeggiava tutti i giorni dinanzi al palazzo, per vedere se vedeva la Clorinda. Un giorno finalmente, che la s'affacciò alla finestra, Centomogli disse fra sè: - Ora tu ci sarai!» - E subito si portò da un mago, e si fece fare un orologio, che messo in qualunque posto di una casa, tutte le genti si addormentassero da non si potere svegliare. E quando l'ebbe avuto, che era tanto bello da non se ne vedere, andò dal Re. Ma mi sono scordata di dire che Centomogli aveva sentito raccontare che la Clorinda era gravida, e che la notte lei non poteva mai chiudere un occhio a cagione della gravidanza cattiva. Centomogli, dunque, si presentò al Re e gli dimandò se voleva quell'orologio, che aveva la virtù di far dormire. Il Re subito lo comprò, benchè a caro prezzo, per la Regina; e volle che quell'uomo stasse per quella notte nel palazzo, per assicurarsi se diceva il vero; chè, se non fosse stato come gli aveva detto, gli disse che gli avrebbe dato un gran castigo.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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