Pagina (396/708)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Anzi, se volete accettare, v'invito oggi anche voi; e v'assicuro, che resterete contento.» - «Accetto,» - disse il Re: - «Vo' vedere come tu sa' fare e come mi tratti.» - Il ragazzotto subito spiegacciò il tovagliolino di filo e comandò forte: - «Su tovagliolo, apparecchia per ventuno e da Re.» Il tovagliolo obbedì; con grande meraviglia del Re, che desinò meglio che alla propria tavola. Finito di mangiare, il Re disse al ragazzo: - «Mi vendi il tovagliolo?» - «Perchè no, Maestà?» - gli rispose il ragazzo. - «Ma a patto, che mi lasciate dormire una notte colla vostra figliola, mia fidanzata.» - Il Re pensò un poco; e poi disse: - «Sì, te l'accordo. Ma a patto, che tu starai sulla sponda del letto, a finestre aperte; e in camera ci saranno otto guardie e un lampione acceso.» - «Vada per quel, che volete, Maestà,» - riprese il ragazzotto - «e il tovagliolo è vostro.» - Il ragazzotto dormì una notte colla figliola del Re, a quel modo, senza potersi mòvere e toccarla. E, il giorno dopo, il Re lo fece rimettere in prigione. Quando i carcerati veddero rientrare in prigione il ragazzotto, si posero a canzonarlo e bociavano: - «Che citrullo! guarda il minchione! Bisognerà bene mangiare adesso pan nero e bere acqua di pozzo. Che patto grasso tu facesti col Re!» - Disse il ragazzotto: - «Se non si mangiasse anche co' quattrini!» - E i carcerati: - «O dove gli hai i quattrini da scialare?» - «Lasciatevi servire,» - replicò il ragazzotto. E, tirata fori di tasca la scatolina, si messe ad aprirla e serrarla, sicchè in un momento ammonticchiò di molte monete d'oro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Maestà Maestà