Pagina (398/708)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Avendo il ragazzotto smesso un po' di sonare, il Re, tutto trafelato, scese nella prigione; e domandò, chi fosse la cagione di quello scompiglio. - «Son'io,» - disse il ragazzotto, - «con questo organino!» - e giù a sonare da capo. E il Re salta di quà, salta di là, che pareva un razzo matto. - «Smetti, smetti!» - berciava il Re - «mi rovini!» - Quando il ragazzotto ebbe smesso, disse il Re: - «Vo' tu venderlo, cotesto organino indemoniato?» - «Perchè nò, Maestà?» - rispose il ragazzotto: - «ma a che patti?» - «A' patti di prima,» - riprese il Re. E il ragazzotto: - «Marameo! O novi patti o ricomincio a sonare; e sono, finchè non siate tutti morti sfiaccolati.» - Il Re, impaurito, disse: - «Fagli te i patti!» - «Ecco,» - il ragazzo rispose: - «Voglio, che mi s'accordi di sentire le brame della vostra figliola, quando sono nel su' letto; e che lei sia obbligata a rispondere. Io starò a quel, che lei vole.» - Il Re pensò un poco e poi disse: - «Te l'accordo. Ma in camera ci saranno doppie guardie e due lampioni accesi.» - A pena uscito di lì, il Re fece chiamare in segreto la figliola, e gli disse: - «Ti comando, che, questa notte, quando tu sarai al letto collo sposo, tu risponda sempre di no alle sue richieste.» - La figliola, inchinandosi, replicò: - «Padre, sarete obbedito.» - Venuta la sera, il ragazzotto se n'andiede a letto colla figliola del Re; e, dopo un po' che erano sdraiati, disse lui alla Principessa: - «Col fresco, che fa, vi par bene, sposa mia, che le finestre stiano aperte?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Maestà Principessa