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      Finalmente, nel uigesimo giorno, si trouamo in un dilettante et ameno loco; ma, perchè la regione incognita era, da longi fece firmar nostra naue, et scandagliando l'acque nostro gubernatore, s'accorge, che dalla montagna eminente et sublime, lì uicino, nimbo descendea gliomerante, con strepito e furioso. Impauriti dunque tutti, abbassamo li arbori, et con pegola et stoppe serrata ogni perta, così ascosi e timidi dentro aspettauamo nostra uentura. O mirabilità del mondo! come serò creduto io de cosa tanto inaudita e noua? Il nimbo uenne: l'onde del mare bolliuano, rompironse le porte, che con le tenace ancore il legno sosteneuano. In un subito (ascolta marauiglia) quanto che 'l nimbo bagnò della naue, in pesce fo conuertito, la prora con il castello capo deuenne, il resto corpo, in longa coda nostro bon timone. De ligno dunque in acquatile animal trasmutato, discorreua il mare, di sopra, per mezzo, al fondo, et in ciascun loco, così nella superfice. Vedeuamo insule assai, grande, piccole et mediane, ferme, natante, alcune altre s'occultauano, e non poche sorgendo nasceuan da dentro il mare. Tutta uia, scontrauamo pesci di sopra, di sotto et di qualunque lato, de corpi et figure tanto strani, che la mente teme lor memoria. Montagne eran nel basso, pianure, con ualle, arbori, boschi, uille, castella et città, habitation prima d'huomini. Arbori de coralli in altre parte, rossi, bianchi et neri; gemme assai, oro, argento, e ogni altro minerale; fonti d'acqua dolce che sorgean, grosse fiumare disperse per tutto, come qui di sopra.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708