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      Il paese č piano tutto, de belle campagne. Parlano questi in lor linguaggio come noi, se maritano e fan figliuoli, peregrinano e contrattano faccende, fanno guerre e inimicansi, mangiano e beuino, uestino, dormino, uigilano, e fanno delle altre cose; ma, sopra tutto, li castelli, torre, e campanili, sono musichi e eccellenti cantori. Anchora, in molti luochi di questo Regno, ascolta marauiglia! longo tempo bandiscono la morte, con ditto manifesto, che ciascuno intende! Di fuori son tutti felici. Ma se tu uedessi dentro! de quanti incommodi, sinestri e mali repleti stanno, de sorzi, toppi ciechi che cauano la terra, de orsi, che con le adunche ongie, sotto di quelli le cauerne preparano, anchor de uolpe, conigli e formiche: piangeresti della gran pietate. Noi dunque, pieni de cordoglio, a molti prestamo rimedio.
      Desio. Et che poteuase per quelle fare?
      Piacevolezza. Snodamo molti sacchi et scatole delle seme della infirmitā, in quelli dentro per ogni luoco. Secondo le legge della tremenda Regina; a qualunque se annidasse per li lor confini, strettamente abbraccino.
      Desio. Che seme forno?
      Piacevolezza. Della rogna primo, e d'ogni spetie di dolori, di febbre, uomiti, flussi, sospiri, gemiti, uertigine, podagra, ciragra, grauezza e curuitā nelle suddite spalle, fame, sete e uigilie, terrori subiti, e d'ogni altra spetie, che offende gli animali nelli castelli, torre, e campanili. Questo fatto, lasciamo da parte ogni lor marauiglia. Tuttauia in questo e in quell'altro luoco peregrinando procedeamo (e per breuemente dirti in conclusione) fin che la terra tutta da noi fo cercata, le uille, le castella e le cittade, le prouintie, montagne e monti, ualle con pianure, e ciascuno altro accessibil luoco.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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