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      » - Quando le sette teste furono messe a' piedi del Re, il
      giovane soggiunse: - «Guardate un po', se hanno le lingue nelle bocche.» - Le lingue non ci erano, gua'! Il giovane, cavato di seno il pannolino, le mostrò in quello rinvoltate; e poi si fece a raccontare, come la cosa fosse andata. Il ciabattino, non ostante, non si dava per vinto; e pretese, che le lingue si misurassero, per conoscere se si adattavano alle teste. La prova però tornandogli a carico, ogni volta, che si eseguiva una misura, lui scaraventava via un cuscino; arrivato al settimo e ultimo, se la diede a gambe. Ma raggiunto e arrestato, per comando del Re, venne subito impiccato. Tutti allegri, il Re e gli sposi assieme a' convitati si sedettero a mensa e si diedero bel tempo; poi furon fatte le nozze. La mattina, appena giorno, il giovane si levò; e, aperta la finestra, vedde dirimpetto una folta selva piena di uccelli e gli venne voglia di andarci a caccia. Ma la moglie lo scongiurava che non ci avesse il pensiero, perchè quella selva era incantata e chiunque ci entrava dentro non ritornava più. Il giovane però, pieno di coraggio e di temerità, appunto perchè nella selva ci si correva un risico, s'incaponì d'andarci; e, preso il cane, la lancia e lo stioppo, partì. Aveva di già ammazzato di molti uccelli, quando a un tratto eccoti un temporale, che pareva il finimondo; toni e saette da sbalordire e l'acqua cascava giù a bocca di barile. Il giovane, bagnato sino all'ossa, cercava uscire dalla selva; ma non trovava più la via.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708