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      Va al compagno: - «Guarda! sai, se la fosse a tiro, la sarebbe proprio il ritratto! Ma lascia fare a me. Ora č entrata in quella bottega di pizzicagnolo. Aspettiamo, che sorte, e gli voglio dimandare quante sono in famiglia.» - Sorte questa fanciulla di bottega del pizzicagnolo. Francesco dice: - «Bambina, scusatemi, venite qua.» - «Cosa volete, signori?» - la gli fa questa fanciullina a questi due giovanotti, tanto a Francesco che a quell'altro giovanotto. E loro gli dissero: - «Non ci č nessuno qui, che dia da rinfrescarsi?» - Risponde la fanciullina: - «Signori, venghino pure, perchč ora entra a tavola il mio signor padre; dą da rinfrescarsi e da mangiare a tutti i viaggianti, che vengono su in quest'isola.» - Che questo, abbiate da sapere, era un carbonaro, fabbricava il carbone, e perņ vedevano le fiamme da lontano. Entra drento Franceschino, il suo compagno e tutto. Questa fanciulla dice: - «Signor padre, c'č questi due signori, che si voglion rinfrescare.» - «Falli accomodare a tavola, che adesso si va a pranzo.» - Si accomodano a tavola e tutto. Viene il carbonajo, viene la moglie, viene un figlio e questa ragazzina. Francesco non poteva stare alle mosse, e fa: - «Dica, signor Padrone, non c'č altro che loro in famiglia?» - E i' padre risponde e dice: - «Oh che? Rosina non č venuta! Cosa sta a fare? Ditegli, che venga a pranzo.» - Va di lą la sorella; dice: - «Rosina! Cosa fai? Non vieni a pranzo, ha detto il signor padre.» - Dice: - «Senti, io non ci voglio venire, sai?


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Francesco Franceschino Padrone