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      » - Via, via, via, che andava sempre via come fiamma il bastimento. Quando è vicino per arrivare a Costantinop
      oli, Franceschino fa dare il tocco de i' cannone, come a dire: - «Ecco qui Franceschino addietro!» - Il signor Giovanni di Costantinopoli224: - «Questo è Franceschino! questo è Franceschino!» - Se n'esce del suo palazzo, piglia un piccolo vascello e se ne va all'incontro del bastimento. Franceschino, che te lo vede, gli va incontro anche lui. Quando sono prossimi, si abbracciano e si baciano. - «Cos'hai fatto, Francesco?» - «Eh! ho fatto tutto quello, che Lei l'ha comandato.» - «Dunque si può vedere la sposa, che devo prendere?» - «Altro.» - Va alla bussola della camera, picchia. Dice: - «Chi è?» - Dice: - «Rosina, ci è il Suo legittimo sposo, che deve essere, che la vuol vedere.» - Dice: - «Adesso finisco di fa' la toalette e vengo nelle sue braccia.» - Eccoti la Rosina, che viene fori. Viene fori la Rosina; lui, che te la vede, potete credere i complimenti e tutto. Dice: - «Questo chi è?» - «Questo è il suo signor padre, questa è la sua signora madre, questo è il suo fratello e questa è la sua sorella.» - Riverisce tutti, e sortono d'ir bastimento tutti insieme e se ne vanno sopra terra. Cammin facendo, se ne vanno a i' palazzo del signor Giovanni di Costantinopoli. Entrati, che sono nel suo palazzo, lui fa subito bandire, che egli, in tanti, faceva sua sposa una bellissima femmina, figlia di un tal ricchissimo carbonaro. Venne a prossimarsi lo sposalizio del signor Giovanni e di questa bellissima femmina.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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