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      » - E questo poero vecchio va da i' bambino: - «Senti, bambino mio, poi fare quel, che voi, ma io non te la mando via davvero.» - Questo poero bambino non faceva che piangere e passò un uccellino: - «Cos'hai, bambino mio, che piangi tanto?» - «Poerino, che non ho io? M'è entrata la capra ferrata in casa e non mi riesce di mandarla via. Se torna la mia madre, non pole entrare in casa.» - «Quanto tu mi dai, te la mando via io?» - «Cosa ti devo da', che non ho nulla? Se me la mandi via, ti farò pagare a mia madre.» - «Mi devi dare tre staja di panico e io te la mando via.» - Dice: - «Sì. Io te lo do.» - L'uccellino va: - «Chi va là?» - «Son la capra ferrata, con la bocca di ferro e la lingua di spada; e, se t'entri drento, t'affetto come una rapa.» - «E io, cor i' mio becchino, ti beccherò i' cervellino.» - E la capra ferrata s'è impaurita e è sortita di casa. E i' bambino ha dovuto pagare tre staja di panico all'uccellino.
     
      Stretta la foglia e largo il bocciolo,
      Della pelle di mi' nonno io ne farò un lenzuolo!
     
     
      NOTE
     
      [1] Vedi Morosi. (Opera citata in nota alla novella di Manfane, Tanfane e Zufilo della presente raccolta). - «Una volta entrò una capra nella tana della volpe, mentre questa non era in casa. Si fece sera e la volpe si ritirò a casa. E trovò la capra, e fuggì; perchè si spaventò delle corna della capra. E passò un lupo e anche si spaventò. E passò un riccio; e questo entrò là dentro e punse la capra. E la capra uscì; e il lupo l'ammazzò e la volpe la mangiò.» - Pitrè. (Op. cit.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Vedi Morosi Opera Manfane Tanfane Zufilo