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      » - Arrivò quel ragazzo, prese i bovi, appena fu al campo, e fece tutto un sogo e te lo buttò tutto lì dentro quel grano, e poi lo ricoprì. - «Cordone si deve adirare lui e no io!» - e poi si buttò a ghiacere. Poi aspetta la colazione, e la colazione non veniva. - «Ah il prete me la fa bellina, ma tornerà peggio per lui!» - Sona mezzogiorno, e vede venire la serva a portargli la colazione. - «Tenete, io vi ho portato la colazione.» - Gliela lascia lì, e la va via. Questo va per mangiare, e trovò la zuppiera siggillata. - «Guarda, questo prete crede, che io mi voglia adirare!» - Gli aveva un maniolo; con l'occhio del maniolo, spaccò il culo della zuppiera; e mangiò la minestra. Poi va per bere, e trovò siggillato il fiasco, gli da un tonfo, e gli leva il collo, e beve. La serva gli aveva detto al padrone, che l'aveva trovato a dormire. Dice il prete: - «O poerino a me! azzecca cosa mi ha fatto.» - Tornò a casa questo giovanotto. Il prete: - «Che l'hai seminato tutto il grano?» - «Sì.» - «Come hai tu fatto?» - «Oh! ho fatto un sogo e gliel'ho buttato.» - «Oh, che tu m'hai rovinato!» - «Oh signor padrone, che L'è adirato?» - «Ti pare?» - Questo giovanotto s'era innamorato della serva, che si chiamava Gigia. - «Senti Gigia,» - gli fa il prete, - «t'hai veduto, Marco ti vuol tanto bene. Gli è tanto pauroso, tu devi sentire di che cosa ha paura. Domani sera io tornerò più tardi; e te domandagli ogni cosa, che poi tra me e te si penserà qualche cosa per farlo adirare.» - L'indomani il prete l'andò via, e rimase solo la Gigia e Marco.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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