Pagina (683/708)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il prete via da Marco. - «Ah, birbante, cosa t'hai fatto!» - «Se non si cheta gliela tiro anche a Lei.» - «Che ti sei adirato Marco?» - «No; ch'era adirato Lei?» - «No.» - E costì la feceron finita, ritornarono a letto. Per tornare un passo adreto, il prete gli disse: - «Sai,
      Marco? domattina prepara il cavallo, si deve andare da un nipote, è stato sposo.» - «Sì? ho a preparare un po di cacio, un po di vino, qualche cosa?» - «'Un preparare nulla, si arriva presto.» - La mattina, Marco si levò, e preparò ogni cosa come gli aveva detto il prete. Il prete si leva, montò a cavallo e andò via; e Marco appiedi. - «Così si adirerà!» - Ogni tantino, diceva il prete a Marco: - «Che sei adirato?» - «No, signor padrone; che è adirato Lei?» - e gli cominciava, a crescere la fame al prete, ma Marco era ben preparato. Sicchè disse Marco: - «Sa, bisogna, che mi faccia salire un po me, perchè io non posso camminare più.» - Il prete scese, e montò Marco. Marco diede una trotta al cavallo, via. Il povero prete rimase adetro. Si rifece buio a una casa di un contadino. Gli dissero questi contadini: - «Venghino in casa nostra, staranno almeno al coperto.» - Il prete, per fare adirare Marco, disse: - «No, noi si sta dietro il pagliaio;» - e costì si messero tutti e due rincantucciati. Mentre che erano lì zitti zitti, Marco si levò il suo cacio di tasca, una bella forma, e tagliò un pezzo di pane, e si messe a mangiare. (Al buio non vedeva il prete). Il prete, che sentì Marco che masticava: - «Cosa tu fai?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Marco Marco Marco Marco Marco Marco Marco Marco Marco Marco Marco