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      Dai primi e lenti progressi compiuti germoglierà una meravigliosa evoluzione fisica ed intellettuale.
      Quante migliaia d'anni trascorsero sull'ala del tempo dopo gli episodi coi quali ho iniziato il mio racconto?
      Molte di certo, ma chi saprebbe noverarle? I discendenti della misera famiglia, che abbiamo veduta in lotta contro le intemperie e perseguitata dalle belve, sono omai uomini vigorosi, alti e prestanti della persona, atti a sfidare con energia i pericoli e a tollerare i disagi; poco rimane nel loro corpo e negli atteggiamenti dei pristini caratteri animaleschi.
      Loro rifugio contro il mal tempo è la caverna, la quale, quando avranno cessato di vivere, accoglierà le loro spoglie, che saranno composte con reverenza, per il lungo sonno, dai superstiti, e corredate di armi, ornamenti e talismani nella previsione di una vita futura. Il clima caldo ed asciutto, paragonabile a quello che ora regna nel cuore dell'Africa tropicale, consente a costoro di vivere anche all'aria aperta. Come i selvaggi di quella regione, sono dediti alla caccia, e, mediante astuti accorgimenti, sanno impadronirsi del rinoceronte, dell'elefante, dell'orso speleo, ed affrontano senza ambage, a viso aperto il leone e il leopardo delle caverne, e li vincono, trafiggendoli colle loro zagaglie munite di punte d'osso o mercè i pugnali di selce di cui vanno costantemente armati.
      Ricercano con cura, lungo la riva del mare, le conchiglie dai vivi colori per fregiarsene il capo e gli arti, e, affine di spaventar il nemico, in guerra, si tingono il volto di rosso.


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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna
1920 pagine 69

   





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