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      Allontanatisi nel cuore della notte, riuscirono prima dell'alba, esplorando la boscaglia, a rintracciare la tana degli orsi, nella quale penetrarono deliberatamente, rischiarati da un ramo di pino che ardeva, a mò di torcia. In fondo all'ultimo recesso della cavità, scoprirono due orsacchiotti, i quali in breve caddero esanimi, senza opporre resistenza, sotto i colpi vibrati dai cacciatori colle loro accette di pietra.
      Caricatisi delle due bestiole, i Corvi uscirono dalla tana, mentre il Garbuta li seguiva in retroguardia. Senonchè, avevano fatto pochi passi quando furono assaliti all'improvviso da un vecchio orso robustissimo, inferocito per il rapimento dei piccoli. I Corvi, gettato a terra l'orsacchiotto che portavano, si allontanarono alquanto, disponendosi alla difesa, ma uno dei due raggiunto dalla belva, non fu tanto sollecito da evitare gli artigli del carnivoro, il quale, eretto sugli arti posteriori, lo strinse cogli anteriori in poderoso amplesso, graffiandolo crudelmente. Il Garbuta, accorso precipitosamente, si fece a trafiggere più volte colla lunga lancia il villoso petto dell'orso, talchè questi fu obbligato ad allentare la stretta, poi si piegò sopra se stesso e cadde pesantemente al suolo irrorandolo del proprio sangue.
      Sopravvennero, intanto, parecchi cavernicoli, in soccorso dei primi, e, mentre alcuni trasportavano il ferito nella sua dimora, gli altri prestavano aiuto ai cacciatori, per mettere in salvo la preda, dalla quale si ripromettavano un lauto pasto.


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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna
1920 pagine 69

   





Corvi Garbuta Corvi Garbuta