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      Furono spediti messi a tutti gli alleati dei Liguri, per esortarli ad armarsi, a far incetta di viveri e ad inviare sollecitamente i propri contingenti nei punti designati, in vista delle prossime ostilità. Non tutti però risposero all'appello, sia perchè il pericolo non sembrava loro imminente, sia perchè già vincolati ai Romani, di cui conoscevano la potenza, da segreti accordi.
      Altri emissari furono convocati dal Nibbio ed ebbero istruzioni particolareggiate, per assolvere un incarico, al quale attribuiva la più alta importanza in vista della guerra che stava per iniziarsi. "Avvicinatevi, egli disse a due giovani dalle membra nerborute e dal piglio audace, che gli venivano incontro, avvicinatevi ed ascoltatemi attentamente, perchè abbiate a condurre a buon fine l'impresa che intendo affidarvi. Per ciò non vi mancano forza, ardire ed abnegazione, ma son pur necessari prudenza e scaltrezza", soggiunse. - "Siamo pronti", rispose uno dei due che si chiamava l'Orba, ed era nato sulle pendici dell'Ermetta. E il Belloli, compagno di lui, accennò col capo che approvava. "Domani all'alba, continuò il Nibbio, partirete per il paese degli Statielli, ove solleciterete l'aiuto, che quella tribù ci ha già promesso contro il comune nemico. Ma non v'indugiate, importa proseguire quanto prima per adempiere allo stesso ufficio presso i Dertonini, e convien farlo con cautela, avendo noi qualche motivo di temere che le minacce e le lusinghe degli avversari riescano ad alienarli da noi e dai nostri alleati.


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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna
1920 pagine 69

   





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