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      Egli non rappresenta un Dio terribile, giustiziere, distruttore, ma uno Spirito arcano che passerà con un monito al quale ognuno deve obbedire, poichè la sua missione terrena è finita.
      E voleva, Gesù, che ognuno sentisse l'importanza di questa missione, il dovere di perfezionarsi, di ascendere: di purificarsi per comparire mondi al cospetto di Dio che creò innocenti
      «Vegliate su voi stessi; che i vostri cuori non siano depressi da crapula e da ubbriachezza e da cura della vita, cosicchè repentina vi venga addosso quella giornata: che come un laccio sopravverrà a quanti abitano la faccia di tutta la terra. Vegliate dunque pregando in ogni tempo...» (Luca XXI 34).
      Vegliate - questa parola che ricorre come un ritornello è densa d'eloquenza per il cristiano, ed è tanto conforme alla dottrina di Cristo, di dolcezza, conforto, persuasione: conoscenza profonda della miseria umana. Egli non comanda di emendarsi alle turbe peccatrici, non intima loro di abbandonare le cattive abitudini, terrorizzando col Giudizio di Dio, come più tardi faranno i fanatici monaci medievali; Gesù consiglia soltanto fraternamente di vigilare: di guardare entro di noi, nella coscienza, nel cuore; di cercar luce; di essere previdenti e solerti.
      La similitudine del sonno letargico dell'anima per significare la sua insensibilità all'obbligo della conversione o della purificazione era famigliare a Gesù che «morti» chiamava pur quelli completamente ribelli o sordi alla voce della Grazia. È la sola morte di cui insegna ad avere sgomento.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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