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      Molti mi diranno in quel dì: «Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e non abbiamo nel tuo nome cacciato i demoni, e nel tuo nome operato molti prodigi»? E ad essi allora dichiarerò: «Mai non vi conobbi! Andate, lungi da me, operatori d'iniquità».
      Non dunque chi parla nel nome di Dio, chi amministra la religione di Cristo, chi predica la bontà, la carità, la purezza di anima e di vita, chi punisce e conforta e riabilita in vece del Signore è benedetto da Dio, ma solo colui che è veramente degno del proprio altissimo ministero, e adempie la sua missione con coscienza, e con la sua condotta e coi suoi atti non contraddice o tradisce le leggi del Signore. Come dovrebbero riflettere su queste parole del Vangelo i sacerdoti indegni, gli educatori che non sentono il dovere dell'esempio!
      «Poichè non quelli che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che la legge mettono in pratica saranno giustificati».
      Facile ed anche grato è l'ascoltare i buoni consigli, il sentirsi dotti nelle buone teorie, il conoscere la via della virtù vera, del dovere cristiano, dell'abnegazione, del sacrificio: ma non è questo che dà la superiorità, che concede la vera vittoria.
      È la pratica, è l'azione, è l'applicazione, nei casi della vita, delle nostre idealità più care, delle nostre convinzioni più sincere. A che varrebbe del resto l'elevatezza del pensiero, la supremazia della scienza, se non dovesse avere un'influenza diretta, sollecita e pratica, nella nostra vita quotidiana?


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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