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      Allora quanto ci sembrano risuonare a proposito gli accenti sdegnosi rivolti dal Maestro a costoro: «Ipocrita! Lèvati prima la trave dall'occhio, allora vedrai di levare la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
      Cioè: emèndati prima dei tuoi difetti e purificati dalle tue colpe per avere il diritto di redimere il tuo simile.
      Con altri detti più profondi, avvolti in un velo emblematico più denso, Gesù ci raccomanda di non profanare i nostri sentimenti più sacri, le nostre idealità di cui più siamo gelosi, le intime elevazioni del nostro essere e quanto altro forma il mistico tesoro dell'anima, parlandone con coloro che non possono comprenderli nè apprezzarli, e fraintendendo, faranno di questa nostra ricchezza un'arma da rivolgerci contro: «Non date ai cani ciò ch'è santo e non buttate le vostre perle davanti ai porci, che non le pestino coi loro piedi e si rivoltino a sbranarvi». - E quanto spesso purtroppo, o per esperienza nostra, o d'altrui; abbiamo potuto constatare la sapiente prudenza di queste parole!
      Come dolce e consolante l'affermazione seguente, che dà ali all'anima e fiamma alla preghiera: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete: picchiate e vi sarà aperto».
      E quanto illimitata e provvida appare attraverso alle parole di Cristo la Provvidenza divina, l'Ente supremo, che egli c'insegna e ci anima a chiamare col tenero nome di «padre»: «Chiunque chiede riceve; chi cerca trova: e a chi picchia sarà aperto. E chi mai è tra voi che se il figlio chiede del pane gli offra un sasso?


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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