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      «Entrate per la porta stretta: larga invece è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione: e molti sono quelli ch'entrano per essa. Quanto angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita! e son pochi quelli che la trovano!»
      Così il Maestro non nascondeva le difficoltà ai suoi seguaci, non li illudeva con promesse ingannevoli, ma presentava tosto ad essi le difficoltà, le fatiche, i disagi che avrebbero incontrato, e nemmeno li incoraggiava coll'esempio dei più, pur tanto efficace, ma li avvertiva austeramente che essi - i coraggiosi, i forti, i puri, i degni - sarebbero stati in scarso numero su per la via aspra che guida alle stelle.
      Se pensiamo infatti quanto più agevole è fare il male che il bene, la similitudine della porta spaziosa e della porta angusta ci appare appropriatissima e ci ricorrerà assai spesso alla mente. Forse perchè i più s'incamminano sotto il grande arco florido di lusinghiere promesse, per la via ampia e battuta, così facile da percorrere perchè declina verso il basso e condurrà adagio adagio dove nessun lume più brilla, quelli che volgono sdegnosamente le spalle all'attraente cammino per spingersi al lato opposto sotto la porta umile, di duro sasso, recante gli emblemi della passione, e fuor di quella s'avviano per lo stretto sentiero tra sterpi e roccie, reso ancor più malagevole dall'ascesa, questi sembrano stolti e si deride la loro stoltezza: sembrano alteri e sdegnosi e si disapprova la loro superbia: derisi, disapprovati, non compresi, si tenta - e molta volte si riesce - render loro ancor più dolorosa la via.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





Maestro