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      Uscito poi sull'undicesima trovò altri che stavano sfaccendati e disse loro: Perchè state qui tutto il giorno inoperosi? Gli rispondono: Perchè nessuno ci ha presi a giornata. E dice loro: Andate anche voi nella mia vigna. Venuta la sera il padrone della vigna dice al suo fattore: Chiama le opere e paga loro la mercede cominciando dagli ultimi sino ai primi. Venuti, dunque, coloro ch'erano andati circa l'undecima ora, ricevettero un danaro per uno. Venuti poi anche i primi si pensarono di prender di più: ma ebbero anch'essi un danaro per uno. E, presolo, mormoravano contro il padre di famiglia dicendo: Questi ultimi hanno lavorato un'ora, e li hai uguagliati a noi che abbiam portato il peso della giornata e il caldo. Ma egli, rispondendo ad uno di loro, disse: Amico, non ti fo ingiustizia, non hai pattuito con me per un danaro? Piglia il tuo e vattene; voglio dare anche a quest'ultimo come a te. Del mio non posso far quel che voglio? O è maligno il tuo occhio perchè io son buono? Così saranno ultimi i primi, e primi gli ultimi».
      Bisogna sapere che i Giudei erano invidiosi dei pagani e non potevano rassegnarsi a vederli uguagliati a loro, per mezzo della conversione, nel sentimento di Gesù; e a malincuore si convincevano che, sebbene entrati tardi nella religione Cristiana, potevano pure conseguire il premio Celeste nell'eternità. Per questo, il Maestro divino, cui tanto spiaceva e ripugnava la gelosia e l'invidia tra coloro ch'Egli stimava fratelli, e che, donando alto esempio di giustizia e d'umiltà, non tollerava la presunzione e lo sprezzo, volle col racconto dei vignaiuoli esporre e commentare una delle teorie più nobili e grandiose della sua dottrina d'amore e di misericordia.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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