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      X.
      LUCE.
     
      Vi è una cosa essenziale da chiedere a Dio nelle nostre preghiere, da chiedere incessantemente, e che pur trascuriamo così spesso, forse perchè non appartiene al numero dei nostri bisogni materiali, o perchè orgogliosamente si pensa che non sia necessaria per noi: la luce spirituale. Eppure senza di essa non vi è elevazione vera, non fede scevra di superstizione, non fortezza invincibile. Senza la luce che viene dall'alto seguiremo le pratiche del culto per abitudine e per obbedienza, ma nessun giovamento deriverà all'anima nostra; piegheremo affranti sotto il peso dei dolori, ci smarriremo nel labirinto delle passioni, non vedremo che ingiustizie, in cielo e in terra, perchè la corrispondenza del nostro spirito col suo Creatore sarà imperfetta e insufficiente a rivelarci il valore della vita.
      In qualunque età, in ogni condizione, in ogni disposizione morale si può e si deve chiedere d'essere illuminati. I giovani per avere la rivelazione della loro missione futura: gli adulti per adempierla con efficacia e con zelo: i vecchi per riassumere degnamente il loro compito terrestre prima di comparire innanzi a Dio e per partire con tranquillità serena. I favoriti dalla fortuna invochino la luce per far buon uso dei loro averi, della loro potenza, del loro ingegno; i felici per non addormentarsi egoisticamente nella loro dolcezza. I diseredati la imploreranno affinchè la luce sovrumana dica il perchè del soffrire, e converta il dolore in una pura fiamma ritempratrice.
      Luce significa percezione, significa sapienza, ma bisogna domandarla con umiltà e accoglierla con semplice cuore.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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