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      Noi vediamo, infatti, resistere con più coraggio e pazienza ai dolori e alle prove le persone che ne fecero lunga esperienza, piuttosto che quelli cui tutto andò a seconda e che non ebbero mai occasione di sperimentare le proprie energie di resistenza e di difesa. I disertori dalle battaglie della vita - i suicidi: i vinti - coloro che si lasciano scivolare nella corrente e trasportare giù per la china fino all'abisso dell'abbiezione, dove non scende più lume orientatore di stella, questa gente degna di pietà più che di sprezzo, sono appunto le persone che ieri abbiamo invidiato perchè mai provate dalla sventura, perchè ignare delle lotte e delle tempeste. L'arma della difesa, lo scudo della salvezza, pesa troppo alle deboli braccia di questi uomini che pensavano fosse la vita brillante torneo, una giostra lieta e non cruda e perigliosa battaglia.
      Così piegano subito al primo assalto: cadono e... non si rialzano più.
      L'austero e pio libro dell'Imitazione afferma, inoltre, che le tribolazioni sono un bene perchè impediscono all'uomo di attaccarsi troppo alla terra, come se il suo destino fosse limitato tutto nell'orbita di questo oscuro pianeta.
      «Egli è bene per noi che alcuna volta sostegnamo qualche travaglio e contrarietà, perchè spesso fanno ritornare l'uomo al cuore ed accorgere ch'egli è in un esilio, nè riporre la sua speranza in cosa del mondo....».
      XVI.
      Il Dolore.
     
      Vi è al mondo un sovrano possente più dei maggiori sovrani, austero e inesorabile, a cui tutti devono pagare un tributo crudele, al quale nessuno sfugge, per ricco e forte dominatore che sia, perchè, l'ho detto, egli è più possente dei più potenti: il Dolore.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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