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      Cristo che era Dio e avrebbe potuto fare la conquista dei popoli con un lampo di rivelazione celeste, non volle: preferì nascondere la sua essenza divina in un involucro fragile e mortale, ed essere semplice, umile, povero, per accomunarsi agli umili, ai poveri, ai semplici, per compenetrare le anime loro della sua dottrina di mansuetudine, d'amore, e per insegnar loro le vie dell'altezza e del dominio spirituale.
      Il Buon Pastore ebbe cura della pecorella smarrita. «Che sembra a voi? - Egli disse - Se un uomo ha cento pecore e di quelle una si sperde, costui, lasciate le novantanove su pei monti, va in cerca della smarrita. E se gli venga fatto di ritrovarla, in verità, vi dico, si rallegra di questa, più che delle novantanove non smarrite. Di tal guisa non vuolsi che dinanzi, al Padre vostro ne' cieli, uno solo di questi piccoli perisca.»
      Dottrina d'uguaglianza e di giustizia! Ecco come Gesù, il nuovo legislatore, stabiliva nella vita un nuovo valore, una dignità nuova, quella delle anime! Uno di quei «piccoli» poteva essere lo schiavo su cui l'infame padrone avea diritto di vita e di morte: poteva essere l'umile vecchierella inconscia perfino d'esistere: poteva essere il malfattore che aveva l'ignoranza per scusa, o il povero paria che un'imperfezione fisica faceva oggetto di risa e di scherno. E il Buon Pastore venuto per risvegliare negli uomini tutti la coscienza della loro dignità di esseri, che attraverso alla spoglia caduca vedeva l'anima immortale, scendeva nel profondo dei burroni, rintracciava l'agnella sviata e la riparava contro il suo cuore.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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