Pagina (135/168)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ma noi... quante pecorelle lasciammo smarrire per noncuranza, per egoismo, per viltà.... Come poco volemmo rintracciare attraverso un involucro rozzo, ripugnante, ridicolo la divina lampada di psiche spenta! Bastava forse solo aggiungere un po' d'olio per vederla risorgere, risfavillare festosa, ma non facemmo la carità dell'olio, e la lampada, forse si spense. Il nostro cuore fiammeggiò d'amore come un roveto ardente, ma a che servì quel fuoco se non ad alimentare le nostre egoistiche passioni? ad amare noi stessi in coloro ch'era un'ebbrezza l'amare e una gloriosa vittoria l'ottenerne l'amore? Verso quali fratelli lontani, perduti, incogniti, ma che pur sapevamo esistere e udivamo gridare al soccorso, stendemmo la mano, rivolgemmo lo sguardo, porgemmo i tesori dell'anima nostra, che tutti i giorni prodighiamo pure a chi ne ha bisogno? Quanti accogliemmo nella nostra dimora e rimandammo in pace? A quanti perdonammo con quello spirito sincero, vero, del perdono che non consiste solo nel dimenticare le offese, ma a rendere il bene per il male?
      Noi ci troviamo tutti d'accordo nel deplorare le grandi ingiustizie sociali, nell'alleanza di difesa contro coloro che possono portarvi danno, nell'impietosirci o nell'imprecare alla vista delle miserie morali ma possiamo dire in coscienza - il più giusto degli uomini può egli affermarlo - d'aver fatto, individualmente, intanto, tutto il possibile per riparare ad una di queste ingiustizie, per scendere in fondo ad una di queste anime tenebrose, per sollevare efficacemente una sola di queste miserie?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168