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      Gesù non considerò le ricchezze che come un mezzo per soccorrere il fratello bisognoso e in questo suo intento era più giustizia che pietà. Così egli benedisse anche coloro che nutrivano un sentimento uguale nel cuor loro.
      Beati i misericordiosi. Nulla ripugnò più al Maestro divino, della durezza e dell'intransigenza. Egli aveva sempre parole severissime verso coloro che si erigevano superbamente a giudici altrui, mentre nessuna creatura è senz'ombra di colpa. Per questo proclamò, beati i misericordiosi verso i peccatori, come i misericordiosi verso i sofferenti, giacchè in ogni caso la misericordia è pietà; pietà verso i patimenti fisici e morali, ed anche pietà per la debolezza, per l'ignoranza, per la cecità, per l'imperfezione dell'anima, come per l'imperfezione del corpo. Ed è anche la misericordia, umiltà, poichè ci fa fraternizzare con tutte le creature; e Dio ha avuto per questa virtù, tanto a lui cara, una promessa luminosa e veramente divina.: «Beati i misericordiosi perchè troveranno misericordia.»
      Beati i mondi di cuore. La purità fu sempre grata a Gesù e tra quei popoli rozzi e dediti ai materiali piaceri, amava esaltarla. Egli lodava la purità che dà all'anima maggior chiaroveggenza per distinguere il vero, maggior sollecitudine per adorare Dio, e quella pace e quella letizia della buona coscienza che durano, inalterabili anche tra i maggiori travagli della vita.
      Beati i pacifici. Anche qui la parola di Gesù fu spesso fraintesa, così che si ricorda questa Beatitudine quasi con un senso ilare, pensando alla brava gente che non vuol fastidi e non ama essere disturbata, nè s'altera per contrarietà che le avvenga.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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