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      Purificare la nostra domenica con qualche opera buona: una visita pietosa, un'elargizione ben fatta, un piccolo o grande sacrifizio del nostro egoismo in vantaggio altrui, una gioia donata come un fiore a chi soffre, il conforto del nostro consiglio, del nostro intervento dove è necessario, la parola della pace e del perdono pronunziata da noi o per noi.... Come nella domenica ci adorniamo dei nostri abiti più belli, adorniamo anche l'anima nostra dei suoi gioielli preziosi, i gioielli spirituali che la fanno ricca e imperante più ancora dell'ingegno e della dottrina.
      Anche il Vangelo raccomanda, oltre l'unione cristiana degli spiriti nel santuario, l'elevazione dell'anima per mezzo del sacrificio e della vittoria morale: «Se conterrai il tuo piede e non farai la tua volontà nel santo mio giorno, e se lo chiamerai giorno delizioso e santo, e glorioso nel Signore, e Lui glorificherai col non fare quel che solevi, e col non soddisfare la tua volontà co' tuoi cicalecci, allora la dilettazione tua avrai nel Signore....»
      L'intemperanza, la trasgressione al dovere, l'offesa alla religione, la colpa, il vizio, il delitto, nella domenica ci sembrano ancora più tristi perchè acquistano un carattere di profanazione. Più dolce sembrerà pure alla nostra coscienza segreta che giudica e loda o riprende, l'atto virtuoso, il beneficio, l'opera di fraterno amore compiuta. L'acqua benedetta che si trova all'entrare del tempio e di cui asperge il popolo il sacerdote ogni Domenica prima della Messa solenne, significa la purificazione e la fedeltà a quel sacramento di cui quest'acqua è un ricordo.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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