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      E quindi la condotta che produce qualche conseguenza dolorosa è parzialmente cattiva, e la forma piú elevata che una condotta cosiffatta può raggiungere è il minimo ingiusto, il giusto relativo.
      Ora le forme di adattamento incompleto presentano, piú o meno vasto e grave, un doppio difetto: Discordanza od antitesi fra i tre ordini di fini della vita, per la quale atti che producono utilità o piacere all'individuo o alla prole portano danno e dolore agli altri, e viceversa; e discordanza anche nello stesso ordine tra fini immediati e mediati, presenti e futuri; per la quale l'azione richiesta dall'utile avvenire può esser sorgente di dolore nel presente, o la soddisfazione di un desiderio immediato può impedir di raggiungere un bene lontano e mediato, o esser causa di un male futuro. Nella misura in cui queste due specie di incongruenze (le quali si incrociano e si complicano fra di loro) fanno sentire i loro effetti, le azioni devono produrre una certa somma di dolore sia sull'agente sia sugli altri. Ora "finché v'è dolore v'è male; e la condotta che apporta qualche male non può esser giusta assolutamente".
      A chiarire questa distinzione lo Spencer cita degli esempi di azioni assolutamente giuste e di altre solo relativamente giuste. Una madre sana che allatta un bimbo sano, un padre che, dotato di eccitabilità simpatica, partecipa ai giuochi del figlio e li guida, sono esempi della prima specie; nell'un caso e nell'altro l'azione produce piacere a chi la fa e a chi la riceve; e aiutando lo sviluppo fisico, o quello psichico, o l'uno e l'altro insieme, è utile al benessere futuro; cioè produce direttamente e indirettamente soltanto piacere senza dolore.


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La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





Discordanza Spencer