Pagina (14/87)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Del pari uno scambio fatto di pieno accordo e con soddisfazione e utilità reciproca; e gli atti di benevolenza di chi fornisce una notizia o un consiglio, o chiarisce un equivoco, o compone un dissidio tra amici, possono essere classificati come giusti assolutamente per la medesima ragione.
      Degli esempi addotti dallo Spencer di azioni solo relativamente giuste, scelgo due che mi paiono tipici anche per il contrasto che offrono col modo di giudicare comune: la cura di molti figli cagiona a una madre assai dolori, ma le sofferenze immediate e le lontane che l'incuria apporterebbe, supererebbero di gran lunga quei dolori. La condotta giudicata buona in questo caso è quella che produce minor male; ma non è ottima. È la meno ingiusta, non l'assolutamente giusta. Cosí l'allontanamento dei clienti da un negoziante che esiga prezzi troppo alti o venda merci scadenti, o falsi la misura, fa diminuire il suo benessere e forse apporta danni e dolori ad altre persone a lui congiunte; ma il salvar lui da questi mali e sopportar quelli che la sua condotta cagiona, produrrebbe un male assai piú grave e generale. L'abbandono è perciò giustificato; ma l'atto è solo relativamente giusto.
     
      3. - Riconosciuta cosí la verità che una gran parte della condotta umana non è giusta assolutamente, si deve riconoscere l'altra verità che in molti casi non è possibile stabilire quale sia il minimo ingiusto. È facile trovarne le ragioni, se si considerano gli effetti che quella stessa discordanza, già rilevata, tra i fini della vita, deve produrre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





Spencer