Pagina (74/87)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Adunque, quando si eviti l'errore di scambiare i dati ipotetici coi dati reali, e la pretensione utopistica di applicare direttamente e integralmente le conclusioni ricavate dai primi alle relazioni che sono imposte dai secondi, appare evidente ad un tempo e la legittimità della distinzione, e la priorità logica dell'Etica pura sull'Etica applicata27.
     
      15. - Raccogliamo in breve i risultati dell'analisi.
      Una scienza normativa etica non differisce dalle altre scienze precettive se non per il valore che si attribuisce al fine suo: il quale deve essere desiderabile universalmente prima e a preferenza di ogni altro, se si vuole che sia riconosciuto lo stesso carattere alle norme ricavate da esso. Questo fine universalmente preferibile non può essere che un fine relativamente prossimo, il quale (abbia o no anche valore per sé) sia mezzo o condizione di tutti i fini che si considerano come "ultimi"; e quindi non può essere che una forma di convivenza e di cooperazione, nella quale l'universalità dei singoli possa riconoscere tale requisito. Ma una società siffatta è supposta, non reale, e le norme di condotta che se ne ricavano regolano delle relazioni che sono parimenti assunte per ipotesi, e non sono perciò applicabili direttamente a relazioni piú o meno diverse. Tuttavia la loro determinazione è non soltanto utile, ma necessaria; necessaria dal punto di vista scientifico alla determinazione delle norme che debbono regolare le relazioni piú complicate della realtà; necessaria dal punto di vista etico alla giustificazione di queste norme; perché esse sono valide in quanto esprimono l'avvicinamento, nei limiti del possibile, di queste relazioni reali a quelle relazioni ideali.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





Etica Etica