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      Ma da queste indagini, le quali sono di natura metafisica, la costruzione scientifica dell'Etica, come qui fu abbozzata, può e deve tenersi indipendente, per una ragione analoga a quella per la quale l'igiene è e si mantiene indipendente da ogni questione intorno al fondamento e al valore del postulato assunto da lei, e dal quale deriva il valore normativo dei suoi precetti: - che un organismo sano sia preferibile a un organismo malato. Perciò, finché si rimane nel campo della ricerca scientifica, la sincerità richiede che, anche nell'Etica, malgrado ogni interiore certezza, questa condizionalità del valore delle norme sia esplicitamente riconosciuta, e che anche nei termini si eviti l'equivoco, e fin dalle parole sia bandita ogni pretensione a un valore che non sia condizionato al presupposto assunto.
      Per questa ragione, oltreché per fissare rispetto alla dottrina dello Spencer le differenze notate nel modo di intendere il fine, e di concepire la società giusta e l'uomo giusto, e la priorità non soltanto logica ma giustificativa di un'Etica rispetto all'altra, è conveniente sostituire ai termini "Etica assoluta ed Etica relativa" i termini "Etica pura della giustizia ed Etica applicata della giustizia".
      E se fosse poi, come è in effetto, necessario od opportuno determinare quali dovrebbero essere le norme di condotta nell'ipotesi che, osservate preliminarmente le condizioni della giustizia, fosse assunto come fine l'adempimento delle condizioni richieste dalla universale solidarietà si avrebbero due ulteriori sezioni dell'Etica: l'Etica pura della simpatia e l'Etica applicata della simpatia.


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La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





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