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      Non voglio dire con questo che il trattato pedagogico del Kant, anche spiegato debitamente in relazione colle altre parti della sua Filosofia pratica, si debba oggi adottare come vero ed unico libro di testo nelle scuole nostre: quantunque, anche in Italia, non manchino esempî in contrario rispetto ad altri libri moderni stranieri. Ma se noi dovessimo scegliere, puta caso, fra il libro assai più recente di Erberto Spencer sull'Educazione intellettuale, morale e fisica e il trattatello pedagogico del Kant, non esiteremmo a preferire quest'ultimo. Per qual ragione? Perché se il primo racchiude alcune giuste e pratiche osservazioni, e quindi se può tornare utile all'educazione fisica e mentale applicata; il secondo vince notabilmente l'altro, non solo per alti e sani principî morali ond'è informato, sì anche per profondità ed estensione di dottrina psicologica e pedagogica segnatamente riguardo all'educazione intellettuale e morale, mentre esso pure mira generalmente alla pratica, all'arte vera educativa di tutto l'uomo. Ad ogni modo, è fuori di dubbio che il trattato del Kant può servire come libro di lettura e di analisi comparativa nelle nostre Scuole di Pedagogia superiore, e in parte anche di guida tanto ai maestri quanto agli alunni nelle Scuole normali e secondarie. Imperocché va sempre tenuto presente al pensiero un detto vero e profondo, che cioè le moderne e civili nazioni che sono e vogliono restar libere, come appunto è l'Italia, hanno bisogno d'una scienza pedagogica sana ed alta.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





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