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      Io ho messo in te ogni specie di attitudini per il bene. Ora a te solo spetta svilupparle per il bene; e quindi la tua felicità o la tua infelicità dipende da te." Così il Creatore potrebbe parlare agli uomini!
     
      5. L'uomo deve innanzi tutto svolgere le sue attitudini per il bene; la Provvidenza non le ha messe in lui bell'e formate, ma come semplici disposizioni, e però non vi è ancora distinzione di moralità. Render sè stesso migliore, educare sè medesimo, e, s'egli è cattivo, svolgere in sè la moralità, ecco il dovere dell'uomo. Quando vi si rifletta consideratamente, si vede quanto ciò sia difficile. L'educazione, pertanto, è il più grande e il più arduo problema che ci possa esser proposto. Difatti le cognizioni dipendono dall'educazione, e questa dipende alla sua volta da. quelle. Onde non potrebbe l'educazione progredire che di mano in mano; e noi possiamo arrivare a farcene un'idea esatta solo in quanto ciascuna generazione trasmette le sue sperienze e le sue cognizioni alla generazione posteriore, che vi aggiunge qualcosa di suo e le tramanda così aumentate a quella che le succede. Qual cultura e quale sperienza dunque non suppone questa idea? E però essa non poteva sorgere che tardi, e noi stessi non l'abbiamo ancora innalzata al suo più alto grado di purezza. Si tratta di sapere se l'educazione nell'uomo singolo debba imitare la cultura che l'umanità in generale riceve dalle sue diverse generazioni.
      Tra le umane scoperte ve ne ha due difficilissime, e sono l'arte di governare gli uomini e l'arte di educarli; e però si disputa ancora su queste idee.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





Creatore Provvidenza