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      Lo stesso va detto degli ospedali. Gli edifizi loro necessari, il trattamento dei direttori, delle guardie o dei domestici assorbiscono la metà dell'entrate: ed è oramai provato che se si distribuisse questo denaro ai poveri nelle rispettive loro case, e' sarebbero curati assai meglio. - È difficile ancora di ottenere che i ricchi mandino i loro figliuoli agl'Istituti educativi.
      Fine di questi Istituti pubblici è il perfezionamento dell'educazione domestica. Se i genitori o quelli che li assistono nell'educare i loro figli avessero ricevuto una buona educazione, la spesa degli Istituti pubblici potrebbe non esser più necessaria. Quindi bisogna farvi certe prove e formarvi persone adatte, affinché ci possano dare in progresso una buona educazione domestica.
      L'educazione privata è data dai genitori stessi, o, se per caso non ne abbiano il tempo, la capacità o il gusto, da altre persone che li aiutano in ciò, mediante una ricompensa. Ma questa educazione data così da persone ausiliarie ha il gravissimo difetto di dividere l'autorità fra i genitori ed il precettore. Il fanciullo deve regolarsi secondo i precetti dei suoi maestri, e deve in pari tempo seguire i capricci dei suoi genitori. È necessario che in questo genere di educazione i genitori depongano tutta la loro autorità in mano dei maestri.
      Ma fin dove l'educazione privata è preferibile alla educazione pubblica, o questa a quella? L'educazione pubblica, in generale, sembra più vantaggiosa dell'educazione domestica, non solamente in rispetto alla abilità, sì anche in rispetto al vero carattere di cittadino.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





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