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      In questo modo egli impara a trar partito pei suoi fini della società civile e a conformare sè stesso a quelli sociali. Finalmente, la cultura morale gli dà un valore che risguarda tutta la specie umana.
      Prima viene la cultura scolastica. Difatti, la prudenza presuppone sempre l'abilità. La prudenza è la facoltà di usar bene e con profitto l'abilità propria. Per ultimo viene la morale, in quanto si fonda su principi che l'uomo stesso deve riconoscere; ma finché riposa unicamente sul senso comune, dev'essere praticata fin da principio, anche nell'educazione fisica, chè altrimenti parecchi difetti si radicherebbero a segno da render poi vani tutti gli sforzi e tutta l'arte dell'educazione. Rispetto all'abilità e alla prudenza, tutto dee venire a suo tempo con gli anni. Mostrarsi nell'infanzia abile, prudente, paziente, senza malizia, come un uomo adulto, sarebbe lo stesso che voler conservare nell'età matura la sensibilità di un fanciullo.
     
      A.
     
      Dell'educazione fisica.
     
      16. Chi intraprende un'educazione come precettore, sebbene non tolga a dirigere così presto i fanciulli per occuparsi anche della loro educazione fisica, giova per altro ch'egli sappia tutto quello che si richiede nella, educazione da principio alla fine. Quantunque un precettore non debbasi occupare che di fanciulli adulti, può accadere ch'ei veda nascere altri figli nella stessa famiglia, e che, s'egli ha meritato per la sua condotta di essere il confidente dei genitori, questi non manchino di consultarlo sull'educazione fisica dei loro figli; poiché si dà spesso il caso che il precettore sia l'unica persona dotta della casa.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96