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      Verso quanti lo chiamano a sè, deve mostrarsi famigliare, senza importunità; franco, senza impertinenza. Per ottenere questo da lui, bisogna non guastarlo in niente, non ispirargli idee di decoro, che varranno solo a renderlo timido e selvaggio, o che d'altra parte gli suggeriranno il desiderio di farsi valere. In un fanciullo niente v'ha di più ridicolo che una prudenza senile, od una sciocca presunzione.
      Nel secondo caso è nostro dovere di far maggiormente sentire al fanciullo i suoi difetti, ma procurando insieme di non fargli troppo sentire la nostra superiorità ed autorità, perché egli si formi da sè stesso, come un uomo che dee vivere in società; perocchè se il mondo è abbastanza grande per lui, dev'essere non meno grande anche per gli altri.
      Toby, nel Tristram Sandy, dice a una mosca che l'aveva molestato per lungo tempo e che lascia scappare dalla finestra: "Va', cattivo animale, il mondo è abbastanza grande per me e per te!" Ciascuno potrebbe pigliare questo detto per divisa. Non dobbiamo renderci importuni gli uni agli altri; il mondo è abbastanza grande per tutti.
     
      34. Siamo così arrivati alla cultura dell'anima, che in certa maniera può dirsi anche fisica. Si deve ben distinguere la Natura dalla Libertà. Altra cosa è dar leggi alla libertà, ed altra coltivar la natura. La natura del corpo e quella dell'anima si accordano in questo: coltivandole devesi cercare d'impedir loro che si guastino, e l'arte aggiunge ancora qualcosa alla natura del corpo ed a quella dell'anima.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





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